Comprare un immobile in Bitcoin, ecco dove si paga in criptovaluta

Acquistare casa e pagarla non in contanti, e nemmeno con un bonifico bancario o con qualche  altro strumento tradizionale di moneta elettronica. Negli Emirati Arabi Uniti, ed in particolare a Dubai, si sta infatti diffondendo il commercio immobiliare con il saldo delle transazioni attraverso l’uso delle criptovalute. Non a caso, nonostante le recenti restrizioni imposte dalla Cina, gli investimenti in monete virtuali decentralizzate, come messo in evidenza in questo articolo guida https://www.mercati24.com/investire-in-bitcoin/ , continuano ad attrarre l’interesse da parte di investitori, grandi e piccoli, da tutto il mondo.

Di conseguenza, se da un lato ci sono Paesi che cercano di porre un freno al trading sulle criptovalute, che sono strumenti finanziari alternativi non controllabili a livello istituzionale, dall’altro ci sono altri Stati che a poco a poco stanno accettando le monete virtuali come il Bitcoin quale mezzo per l’acquisto di beni fungibili. Nonostante il recente crollo delle quotazioni del Bitcoin rispetto ai massimi storici sopra i 5 mila dollari, è diffusa l’idea che, anche per fattori speculativi, quella relativa alla criptovalute sia una vera e propria corsa all’oro nel panorama degli investimenti finanziari alternativi.

Il diffondersi delle valute virtuali, tra l’altro, beneficia della scelta di alcuni broker online di proporre investimenti collegati a criptovalute come il Bitcoin ed Ethereum nonostante ci siano alcuni Stati, Cina in testa, che cercano di limitare la loro potenza di fuoco. Non tutti gli Stati, pur tuttavia, hanno intenzione di alzare muri contro i Bitcoin anche perché alla lunga potrebbe trattarsi di una misura controproducente. Per esempio, Paesi come l’Estonia puntano addirittura a creare i Bitcoin di Stato, così come si registrano aperture importanti, a favore delle criptovalute, in Paesi come la Svizzera.

Basti pensare, non a caso, che a Chiasso nel 2018 le tasse si potranno pagare in Bitcoin. Nel dettaglio, il Municipio ha aperto al pagamento in criptovaluta per le tasse locali e comunque con un massimo di 250 franchi svizzeri. Di riflesso, il Comune di Chiasso è stato definito come la ‘Criptovalley’ con il Municipio che di sicuro in questo modo punterà ad attrarre i capitali di imprenditori e di imprese che sono attive nel mondo delle criptovalute. Non è un caso che negli ultimi mesi siano nate delle start-up che hanno scelto come base proprio la cittadina di confine. Anche Zugo, sempre in Svizzera, ha aperto ufficialmente le porte al pagamento delle tasse locali in Bitcoin ma, rispetto a Chiasso, la soglia massima di pagamento è più bassa ed è pari a 200 franchi.

E se Bitcoin ed Ethereum sono tra le monete virtuali più note, in realtà ne esistono più di mille in accordo con un recente studio che è stato realizzato dal portale specializzato Coin Market Cap. Complessivamente, su scala globale, la capitalizzazione delle criptovalute si aggira attualmente sopra il livello record di 140 miliardi di dollari con i detrattori che dichiarano ogni volta che trattasi di un bolla che è destinata a scoppiare ed a fare grossi danni a livello finanziario, mentre chi le vede di buon occhio ritiene che la corsa febbrile delle monete virtuali decentralizzate sia destinata a continuare.